19 luglio 2008

Come corrono le giornate

Così davvero mi piace vivere: mi alzo presto, bevo un lungo caffe' (allungato e bevuto lentamente), esco per una passeggiata, vado a qualche mostra, entro nei musei, quasi sempre deserti.
Ma dove sta tutta questa gente di cui si parla tanto?

Resto per ore a guardare tutte le invenzioni possibili, ogni opera esposta, tutti i video disponibili, mi fermo a provare tutto cio' che e' consentito sperimentare a un solitario visitatore, e porto a casa sensazioni che non avrei mai immaginate, perche' non sono mai stata prigioniera, o gatto o comandante di nave.

E neppure fotografo, pittore, attore, scultore, esploratore, santo, malato immaginario, commediografo, ballerino, inventore, pazzo o visionario. Purtroppo.

Mangio quando ho fame e dove capita, cose dolci e senza gemiti di creature senzienti.

Se posso mi crogiolo al sole, ma l'ombra e l'aria fresca mi sono compagni piu' graditi.
Torno a casa quando le strade si popolano troppo per le mie esigenze di solitudine e di pensiero.

Leggo giornali piu' o meno bugiardi, scrivo un diario bambino e semplice, guardo una televisione piu' o meno intelligente, ascolto e vedo che cosa succede nel mondo o come vive gente lontanissima da qui.
Addestro la mia lingua e la mia cultura a scegliere sempre meglio le parole che servono per capire e lasciarmi capire.

Esco, se ne ho ancora voglia, e giro fra scaffali di supermercati nuovi e divertenti, compero qualcosa che non ho ancora e torno contenta nella tana.

Parlo con amici, rispondo alle loro domande, anche solo al telefono, do' notizie e ne ricevo, faccio rapide cronache delle mie giornate e delle mie novità, condivido felicità e stupori.

Vado a teatro se mi va, a un concerto se mi piace, a visitare qualcuno se voglio vedere i suoi occhi scintillanti di curiosità e il suo sorriso accattivante. E se ho voglia delle sue carezze.

A letto vado anche senza sonno, e con due, tre libri, per scegliere quello migliore a cercare sogni dolci con me.

Non mi manca niente, non mi manca nessuno.

Auguro a chiunque una vita così bella, senza campane a dividere le ore, senza obblighi di presenza in alcun posto, senza pretese da parte di egoisti oppressivi.
Una vita libera da tutto cio' che non sono i propri pensieri e la propria voglia di vivere e crescere dentro.

Addio bella e rumorosa Italia, mi sembri sempre piu' un paesino da abbandonare.

Nessun commento: